Tour nella Milano 2.0 - Parte seconda
I progetti degli anni 2.000

Il Tour è a opera di Maart, Arch. Monica Torri, la sintesi a cura di Tiziana Orsini.
Porta Nuova e City Life
Queste ultime riqualificazioni sono quasi contemporanee nella realizzazione degli interventi 2005 – 2012 / 14 e condividono sia il progetto di ampio respiro che la loro ubicazione entrambe in zone quasi centrali.
Porta Nuova deve la sua origine al fallimento di un progetto precedente, quello del Centro direzionale che vede la luce nel 1953 e il suo tramonto nel ’78. Nelle immagini d'epoca gli edifici risalenti al primo progetto Torre Breda, Torre Galf, il Grattacielo Pirelli, la giostra delle Varesine.



Porta Nuova è composta essenzialmente da tre parti:
Porta Nuova Varesina

l' area Isola dello Studio Boeri il cui Bosco Verticale è l’edificio più rappresentativo, riconosciuto nel 2014 come l’edificio più bello del mondo,

e infine PN Garibaldi per un complessivo di 360.000 mq.
A cerniera tra queste tre aree si trova il grande parco della “Biblioteca degli alberi”.

Anche in Porta Nuova viene riproposto il mix funzionale, già incontrato in Bicocca e al Portello, con una ulteriore attenzione di garantire comunque in un'area di edifici completamente nuovi delle vedute di riferimento sulla città vecchia.
Vengono anche mantenuti alcuni elementi essenziali del vecchio quartiere quali la “Stecca degli artigiani” e la Casa della memoria dello studio Baukuh di architetti italiani under 40.


Seguono poi la Torre di ex Gioia 22 ribattezzata “La Scheggia” e l’edificio del Pirellino ancora in fase di definitiva approvazione.


La proposta prevede un modello di utilizzo misto di spazi pubblici-residenziale-terziario attraverso il recupero della torre esistente, dell'edificio a ponte su via Melchiorre Gioia e la realizzazione di una nuova torre. "Il nostro progetto - afferma Boeri - riporta in vita un nobile edificio (l'ex Pirellino), propone una torre dove la botanica si intreccia con l'architettura e inventa con il nuovo ponte serra uno spazio verde aperto a tutta la città”.
Altri edifici legati al tema della natura sono la Torre Unipol - il Nido - firmata da Mario Cucinella.


E’ un edificio esternamente rivestito da un reticolo in legno bianco, con grandi vetrate all’esterno e un grande camino interno che poi verrà in parte riempito di piante a costituire un elemento fondamentale per il passaggio dell’aria e che quindi sarà in grado di raffrescare interamente l’edificio rendendolo quindi sensibile alle trasformazioni climatiche.
La Fiera


Della Fiera Campionaria , cruciale per la vita della città per decenni, rimangono solo 3 edifici: il palazzetto dello Sport, e le due Palazzine degli orafi tutti risalenti al 1923.


Oggi rimangono identificativi della zona il Velodromo ristrutturato e il MICO.

Anche per City Life si è mantenuto il concetto del mix di funzioni connesse tra loro da un grande parco. Le tre torri vengono subito ribattezzate per la loro forma "il dritto" per la torre Isozaki, "il curvo e lo storto" rispettivamente per la Torre Hadid e la Torre Libeskind. Le torri vengono pensate con altezze differenti per costituire un punto di riferimento che sia visibile anche da grandi distanze, come succedeva un tempo per i campanili. Il parco si sviluppa su una superficie molto grande: sui 250.000 mq disponibili, grazie anche alla soluzione di costruire alto con le torri, si è ricavata alla base una superficie di 168.000 mq pedonabili di cui almeno un centinaio destinati a verde.

L’8 Settembre 2021 è partito il cantiere del City Wave a Milano. L’edificio, in realizzazione, completerà il City Life ed ospiterà al suo interno prettamente uffici. Il progetto che ha già ottenuto la pre-certificazione LEED™ è a cura dello studio danese BIG (Bjarke Ingels Group) e rispetterà i concetti chiave della qualità della vita e della sostenibilità.
L’alimentazione del complesso sarà esclusivamente a fonti rinnovabili. I due edifici, denominati West ed East, saranno interamente rivestiti di pannelli fotovoltaici e saranno collegati da un porticato che funge da grande portico coperto anch’esso dal fotovoltaico e aperto alla cittadinanza.
La struttura inoltre, consentirà anche la raccolta e il riuso delle acque piovane. L’edificio, grazie alla sua conformazione, delineerà un ampio spazio pubblico verde e coperto, vivibile tutto l’anno. In termini di consumo energetico, il City Wave consumerà il 45% in meno di energia rispetto allo standard, grazie a soluzioni come l’uso termico delle acque di falda, con un risparmio di 520 tonnellate l’anno di CO2, pari alle emissioni assorbite da 20.000 alberi.
Una città sempre più green

La costruzione dei primi grandi parchi a Milano risale agli anni 30 e 40 con il Monte Stella e il Lambro; con la crisi energetica degli anni 70 seguono il Forlanini e il Parco Nord e più recentemente il Parco delle Cave e il recentissimo il Parco della Vettabia che si estendono anche alla città metropolitana.
Alla città metropolitana sempre più green si aggancia il Progetto ForestaMi che prevede la piantumazione di 3 milioni di alberi entro il 2030 coinvolgendo università, istituzioni e cittadini.
I nuovi impianti


Non si può pensare di muoversi però nella direzione sempre più green senza dotarsi di una serie di impianti quali quelli di Nosedo, San Rocco e il termovalorizzatore Silla ( quest'ultomo nel 2003 ha ottenuto la medaglia d'oro per l'architettura) che rappresentano anche simbolicamente come si possono rigenerare acque sporche e rifiuti rispettando dei canoni estetici.
Gli scali ferroviari
Il piano di rigenerazione urbana che riguarderà Milano nei prossimi anni vede protagoniste le aree degli ex scali ferroviari da tempo dismessi.
Questi sono: Farini, San Cristoforo, Porta Romana, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e Porta Genova.
Le aree occupano una superficie di circa un milione di metri quadri , il 65% destinato ad aree verdi.
Si tratta di uno dei più grandi progetti di ricucitura e riqualificazione cittadina in Italia ed Europa.
Scalo Farini Scalo San Cristoforo


Il progetto vincitore - Agenti Climatici - dello studio Oma (che ha lavorato anche per la Fondazione Prada) svela un’anima ambientalista: su una superficie di oltre 400.000 mq , 250.000 sono destinati a parco.
Oltre a una serie di ponti che “ricuciono” la città interrotta dalla rete ferroviaria è prevista una grande foresta in grado di mitigare il clima sulla base di due considerazioni: una legata alla temperatura (la parte Sud Ovest di Milano ha una temperature inferiore a quella opposta) e conseguentemente esiste una differenza di agenti inquinanti. Si è pensato quindi di creare una foresta di conifere e di vari altri alberi alti che possa intercettare i venti provenienti da Sud Ovest, purificarli e restituirli più freschi e purificati dalle particelle tossiche alla parte Nord grazie ad un sistema di evaporazione e di pioggia artificiale.
Farini sarà anche un luogo di ritrovo restituito alla collettività. Nell’area dello Scalo germoglieranno servizi e spazi per i cittadini, non da ultimo una piazza a misura di bambino.
Per San Cristoforo, invece, sarà protagonista l’acqua, con la realizzazione di un’enorme vasca di fitodepurazione, in larga parte balneabile; la purificazione avverrebbe attraverso piante.
Scalo Romana



Il progetto vincitore, Campo Selvatico, comprende anche il progetto Milano Cortina per le prossime Olimpiadi invernali del 2026.
Il grande parco, di circa 100.000 mq sui 190.000 totali, includerebbe un’ambiziosa “foresta sospesa”, collocata sopra ai binari e compresa in quel sistema di infrastrutture verdi concepito per favorire l’attraversamento dello Scalo in tutta la sua estensione. A lato del quartiere sarà costruito il villaggio olimpico e saranno mantenuti anche alcuni edifici storici di archeologia industriale.
La linea ferroviaria tuttora attiva all’interno dell’area verrà parzialmente interrata e coperta da un parco che ospiterà attrezzature come giochi per bambini, aree sport e orti urbani.
Sesto e la "Città della Salute"


L’ultimo spunto riguarda Sesto dove l’intervento sulle aree Falck andrà a coprire una superficie di 1,43 Kmq sugli 11.7 del territorio sestese; il progetto è di Norman Foster e recupera il progetto già di Renzo Piano con l’idea di creare dei servizi più che degli spazi.
La nuova realizzazione prevede l’integrazione e la valorizzazione di una nuova prospettiva del vivere in città all’interno della quale sarà realizzato il nuovo ospedale del futuro, che sviluppa il concetto secondo cui tecnologia, cura e ricerca devono coesistere perché tra di loro interconnessi, attrezzandosi per far lavorare insieme medici, biologi, ingegneri, informatici ed esperti di tecnologie biomedicali.
Circa 129 mila metri quadri ospiteranno la Città della Salute e della Ricerca che integra le funzioni dell’Istituto Neurologico Besta e dell’Istituto Nazionale dei Tumori, in un edificio di tre piani non più alto di 18 metri, immerso in un grande parco.
Circa 129 mila metri quadri ospiteranno la Città della Salute e della Ricerca che integra le funzioni dell’Istituto Neurologico Besta e dell’Istituto Nazionale dei Tumori, in un edificio di tre piani non più alto di 18 metri, immerso in un grande parco.
Accanto alla Città della Salute verrà costruita la nuova stazione di Sesto da dove passeranno sia la Metropolitana che il treno. Questo il nuovo volto della nuova città metropolitana che può mettere a disposizione servizi integrati, assistenziali, ricettivi e residenziali, garantendo un alto grado di accessibilità.
Milano Sesto si inserisce in progetti estremamente innovativi dal punto di vista tecnologico – edifici con certificazioni LEED - che testano non solo la sostenibilità dell’edificio ma dell’intero processo, le emissioni di CO2 e le risorse idriche estremamente ridotte e l’obiettivo di creare una smart city che fornisca dati in tempo reale su parcheggi qualità dell’aria sui trasporti intercettando 9 dei 17 obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU.