
Due i relatori, l'ing.Andrea Gasparri, Assistente del Governatore del Distretto 2041 e l'ing.Paolo Saccenti*.
Andrea Gasparri ha trattato il tema alla vela come scuola di vita per i giovani. Paolo Saccenti* si è soffermato sugli aspetti tecnologici altamente innovativi della vela moderna.
* Istruttore di Vela presso il collegio Morosini Di Venezia Marina Miliar estati 1979-1980; Corso di vela di altura presso la scuola di vela Glénans, Baltimore Irlanda 1990; Presidente del club modellistico A.MO.N. di Milano 1995-2020.
Poi pluriennale attività velica su barche di famiglia
Dalla relazione di Andrea Gasparri
Perché la vela è scuola di vita? La ragione, secondo il relatore, sta nel diretto contatto che i velisti stabiliscono con il mare.
In barca a vela il mare si percepisce vicino e, a differenza della moto o della macchina, fornisce un feedback immediato del pericolo. La barca si fa sentire e dà i suoi consigli a chi li sa interpretare. Per ogni azione c’è una reazione ed è meglio non sbagliare quando le condizioni si fanno dure...
Quindi in barca è bene essere preparati dal punto di vista della teoria, della pratica e della capacità di confrontarsi.
Il Centro Velico di Caprera è da questo punto di vista una buona scuola di addestramento, così come i Glènans in Francia: si tratta sicuramente di luoghi di apprendimento faticoso, ma efficace.
La barca a vela può essere uno sport individuale o di squadra e in questo secondo caso il rispetto dei diversi ruoli dell’equipaggio è fondamentale. Pochi altri sport hanno la stessa caratteristica.
A bordo di una barca a vela si sta stretti, a volte anche male. La convivenza con gli altri membri dell’equipaggio si può fare difficile. Bisogna essere corretti e tolleranti. La vela rappresenta una buona scuola di relazioni.
La barca a vela può diventare anche luogo di affetti e di ricordi, una casa speciale per chi la sa amare.
Può essere anche uno strumento per aiutare gli altri. Un esempio è quello del progetto “Nave Italia”, che nasce da una collaborazione tra la nostra Marina Militare e lo Yacht Club Italiano. Il brigantino “Nave Italia” ospita ragazze e ragazzi con difficoltà e gli offre la possibilità di provarsi a fare grandi o piccole cose, oltre le loro stesse aspettative.
Infine, una nota autobiografica del relatore che ha messo in luce una esperienza molto speciale. Andrea Gasparri racconta che quando ha iniziato a svolgere la propria attività presso l'Università Bocconi, ha avuto uno screzio con alcuni studenti MBA che volevano essere sostenuti dalla SDA Bocconi per organizzare una regata all’isola di Wight. Gasparri disse loro di no, a meno che non avessero presentato un progetto utile e inclusivo per altri studenti interessati. Una sfida da cui nacque, per gli studenti della scuola di management, l'intento di dimostrare che la barca a vela sarebbe stata una perfetta metafora di un'azienda: occorrono persone capaci nel loro ruolo, ci vuole un leader, bisogna avere una strategia e una tattica adeguate, osservare i concorrenti, valutare le condizioni al contorno, avere ottime capacità organizzative, saper comunicare, ecc.È nato così lo “SDA Bocconi Sailing Club” che ha fatto grandi cose e per Andrea Gasparri si è rivelata una parte del suo lavoro che gli ha dato grandi soddisfazioni. È nato fra tutti un legame forte, oltre la semplice conoscenza, come dimostrato anche da un raduno on line organizzato nello scorso mese di dicembre con 19 dei 20 presidenti dello “SDA Bocconi Sailing Club” degli ultimi 20 anni.
I ragazzi e le ragazze MBA dei vari anni di corso, sono stati capaci, nel tempo, di organizzare il più grande evento velico, capace di raccogliere le prime 25 Business Schools al mondo, arrivando ad avere come sponsor il marchio Rolex.
Molto interessante la relazione di Paolo Saccenti, che ha preso le mosse dai modellini di barche a vela radiocomandati, per arrivare alle barche della Vendée Globe e a quelle dell’America’s Cup, il tutto illustrato con foto e filmati di grande impatto.