L’arte di insegnare una tecnica
ovvero 
Formazione di eccellenze artigianali
 
Relatore: Dott. Luca Solari fondatore della Scuola Orafa Ambrosiana
 
Stralci della relazione a cura di Tiziana Orsini
La relazione del Dott. Luca Solari si inserisce a pieno titolo nel tema del nostro anno rotariano sull’importanza della formazione e dello sviluppo delle attività artigianali nel nostro territorio.
 
 
 
I fratelli Luca e Guido Solari sono i titolari della Scuola Orafa Ambrosiana - SOA - , scuola totalmente privata, che si occupa del gioiello a 360°.
Il catalogo comprende 24 corsi dei quali tre - oreficeria, modellatura della cera e incastonatura delle pietre - costituiscono il prerequisito obbligatorio alle diverse specializzazioni quali, solo per citarne alcune, il design del gioiello, la gemmologia, la riparazione e il restauro, l’incastonatura, l’incisione, lo sbalzo e il cesello, specializzazioni perseguite anche con il prezioso contributo delle tecnologie.
Ai corsi partecipa un target “amatoriale” e uno professionistico orientati a imprenditori o dipendenti con percorsi formativi differenziati: 35 docenti si alternano nella didattica ognuno dei quali segue al massimo 5 allievi.
 
 
La Scuola vanta una partnership con la Maison Buccellati con la quale collabora da diverso tempo.
Per spiegare la costituzione di questa partnership occorre ritornare sul concetto di cosa significa essere artigiano oggi: nell’immaginario collettivo l’artigiano ha spesso rappresentato “la mano ignorante”, laddove l’artista viene visto come un “creatore” di opere uniche di alto valore estetico.
In realtà oggi, quando si parla di artigianato, non si parla soltanto della realizzazione di un prodotto, ma anche della fornitura di un servizio: in particolare nel settore della gioielleria i due mondi convivono.
Oggi possiamo affermare che l’artigiano è colui che realizza un prodotto personalizzato che si distingue completamente dalla produzione di massa, dal grande brand.
 
 
Durante il Rinascimento e ancora nei secoli successivi i grandi mecenati erano i primi finanziatori delle attività artigianali andati via via scomparendo fino a che, in tempi recenti, si sono creati i grandi gruppi del lusso.
 
 
Questi gruppi, attualmente tre, Arnault Lvmh, Richmond e Kering di enorme potenza finanziaria hanno acquisito le grandi maison, dal vino, alla moda, al gioiello per creare grandi aziende manufatturiere che lavorano border line tra la produzione di massa e l’artigianalità.
Un esempio: Cartier che, nell’immaginario lo si pensa produrre gioelli esclusivi per una clientela molto selezionata, oggi produce alta gioielleria di massa nell’ ottica che il lusso deve custodire l’artigianalità.
Questi grandi gruppi infatti, attraverso le loro fondazioni, investono nella salvaguardia del patrimonio artigianale.
 
 
L’Italia, in particolare Milano, è stata indicata come la capitale mondiale in alcuni settori quali il food, la moda e negli ultimi 15 anni il gioiello: infatti  la produzione per i grandi gruppi francesi e americani è tutta italiana.
Più in generale il mondo del lusso ha riconosciuto all’Italia un ruolo di indiscussa eccellenza, motivo per il quale la realizzazione di un gioiello nel nostro paese diventa garanzia del più alto livello di manifattura e di creatività che esista al mondo.
Buccellati che con Cartier, Piaget, Montblanc, Van Cleef fa parte del gruppo svizzero Richmond  è tra i principali custodi dell’altissima manifattura nel mondo del gioiello.
Purtroppo negli ultimi trent’anni sono andate perdute tante competenze e sono scomparse le scuole che tali competenze creavano: ma, oggi più che mai, l’artigiano deve essere in grado di raggiungere delle performance di qualità e di eccellenza in tempi molto brevi e dunque occorre una formazione adeguata.
La SOA si pone l’obiettivo di colmare il gap che c’è tra la formazione e il mondo dell’impresa: lo stesso relatore, prima di fondare la scuola, ha lavorato presso grandi multinazionali.
Dunque l’artigiano di oggi è una figura professionalmente molto diversa dal passato, altamente professionalizzata in grado di confrontarsi e comprendere le diverse sfaccettature del mondo esterno.
Ogni anno dalla Scuola escono 450 allievi che hanno tutti un posto di lavoro garantito.
La sconfortante realtà è che nel settore industriale di alta gamma mancano ben 280.000 persone e questo purtroppo a fronte di oltre il 20% di disoccupazione giovanile.
Il relatore imputa questo alla mancanza di una scuola di alta qualità, molto specifica e mirata alle necessità delle aziende e in grado di creare competenze di eccellenza in tempi brevi.
L’artigiano ha davanti a sé grandi opportunità: il suo ruolo dovrebbe essere anche riconosciuto a livello istituzionale e questo è un obiettivo che il nostro Presidente sta perseguendo.